Le polemiche sui cambiamenti nella formulazione liturgica del Padre Nostro, fanno riflettere molti e io vorrei aggiungere una riflessione forse laterale, ma credo importante. Ci sono delle formule di preghiera che sono ormai come spontanea sulla bocca dei fedeli. Pensiamo per esempio all’Ave Maria, o a quelle preghiere che sono state ripetute così tante volte fin da piccoli che è veramente difficile poter cambiare improvvisamente una certa frase. Questo un poco riguarda anche certi testi per essere cantati, le persone sono così abituate a cantarli in un certo modo che non è semplice poter improvvisamente cambiare in un altro. Dobbiamo pensare, che l’impatto che molte persone hanno con riti, preghiere e canti e abbastanza istintivo, non intellettuale (o peggio, intellettualistico).
Onestamente, conoscendo le “buone abitudini“ del popolo semplice, credo che molto pochi capiranno la necessità di un cambiamento in una preghiera così radicata nella mente delle persone come il Padre nostro. Immagino che coloro che hanno spinto per un cambiamento avranno pensato che fosse veramente necessario, direi indispensabile. Ma io credo, detto con rispetto, che questo porterà soltanto qualche noia in più a quei pochi che ancora continuano ad andare a Messa.
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