I fatti, probabilmente già li conoscete. Riassumo: al cardinale Raymond Leo Burke è stato impedito di celebrare della messa in rito antico durante una sua visita in Puglia. Andrea Zambrano su La Nuova Bussola Quotidiana informa: “È un segnale inquietante quello che ci offrono le cronache brindisine di queste ore e che riguarda il cardinal Leo Burke, che è stato gentilmente messo alla porta con quel fare così sordido e umiliante di cui solo il clericalismo dominante è capace. «Il cardinale conservatore non è gradito dai sacerdoti», titolava ieri il Quotidiano di Puglia. Catenaccio: Annullata la messa fissata in Cattedrale dell’alto prelato americano. I parroci avrebbero espresso imbarazzo dopo la posizione contro Papa Francesco. Per inciso: quale sarebbe la posizione contro Papa Francesco espressa da Burke? Ormai non sa più come dirlo neanche lui, tra la commozione e il tremore, che tutto quello che fa, dice e offre per la Chiesa è proprio in ossequio e rispetto prima di tutto al Papa, perché la verità comporta anche il dire le cose chiaramente. Ma per certi scrivani di provincia, imbeccati a scrivere castronerie da solerti preti del dialogo, questi concetti sono arabo. Dunque, che cosa c’è di vero nella tesi dell’articolo? Molto, ma non tutto. Alcune informazioni non sono state dette, forse perché il giornalista si è affidato soltanto ad un’unica fonte, sicuramente di curia, che lo ha “armato”. Sicuramente è vero che Burke non era gradito in diocesi di Brindisi, precisamente ad Ostuni dove ieri avrebbe dovuto celebrare una Messa in forma straordinaria nella concattedrale cittadina. Ma non da tutto il consiglio presbiterale, bensì a quei, al massimo due o tre, sacerdoti che sono sempre in grado, partendo da una posizione di minoranza, di accendere il cerino e far divampare l’incendio”. È proprio così, e questo lo sappiamo dai tempi del Concilio, come dall’analisi acuta del Professor Roberto de Mattei.
Nel suo libro sul Concilio, egli fa notare come nell’assise ecumenica in realtà il confronto non fu fra una schiacciante maggioranza a favore delle riforme e una minoranza tradizionalista, ma fra due minoranze che si contendevano il favore della vera maggioranza che era in fondo sballottata fra i due schieramenti. E così è oggi per noi. Il fronte progressista, se andiamo a vedere nei suoi attori principali, è minoritario come quello tradizionalista, ma molto più abile nel manipolare l’opinione pubblica e nell’uso dei mezzi di comunicazione. Se vediamo questo caso pugliese, sembra che il cardinale americano sia stato respinto da un fronte compatto di sacerdoti, ma in realtà sembra che non sia stata questa la situazione. Poi, pensate a una situazione inversa, pensate se un cardinale giudicato progressista, come per esempio il cardinale Walter Kasper, fosse respinto in qualche diocesi, pensate la grancassa dei media come avrebbe colpevolizzato i tradizionalisti, accusandoli di intolleranza, di faziosità, di violenza...
Come dice Aldo Maria Valli nel suo libro appena uscito, “Le due Chiese”, oggi nella Chiesa ci sono due anime anime, che sembrano inconciliabili. È una situazione di divisione, alcuni dicono di scisma di fatto. Certamente il libro di Valli, che prende le mosse dal sinodo sull’Amazzonia, ci offre tanti motivi per riflettere. Dobbiamo cercare di comprendere che viviamo in un tempo di transizione veramente complesso, anche perché non siamo sicuri questa transizione a che cosa ci porterà.
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